Rivali in amore
Nei primi anni del XIX secolo, in piazza Belgioioso, nel Palazzo Besana, un tempo Palazzo Viscontini, viveva Matilde, la donna più corteggiata dagli intellettuali del tempo. Si era ritirata in questa casa dopo essersi divisa dal marito, il barone e generale napoleonico Dembowsky, un uomo stravagante e chiacchierato che aveva addirittura salito a cavallo le scale di una casa in via Sant'Andrea per ammirare più da vicino le grazie di una giovane fanciulla. Per trascorrere il tempo, Matilde aveva aperto un salotto culturale, fatto arredare esclusivamente in azzurro a imitazione di un famoso salotto parigino, dove riceveva un ristretto gruppo di amici. Tra gli invitati c'erano spesso Stendhal e Foscolo. I due però non erano solo dei semplici ospiti, erano piuttosto due rivali che si contendevano l'amore di Matilde. Il primo non ebbe fortuna, e neppure il tempo di farsi conoscere meglio, poiché nel 1821 venne cacciato da Milano dalle autorità austriache insospettite dalle sue amicizie liberali. Nonostante la cocente delusione amorosa lo scrittore francese non dimenticò la bella milanese e scrisse la storia di quell'amore non corrisposto in un romanzo autobiografico rimasto incompiuto. Foscolo invece rimase padrone del campo, conquistò Matilde e fra i due nacque una breve ma coinvolgente passione. Lo scrittore abitava proprio vicino a Palazzo Besana, in via Sant'Andrea, e a volte la riceveva nella sua casa. Il poeta abitava in poche stanze: anticamera, due sale, un salotto con un camino bianco e azzurro decorato a stucchi e uno stanzino con una fontanella che egli aveva fatto trasformare in una grotta. L'azzurro era il colore dominante. In questo ambiente si consumò il suo furibondo e temporaneo amore per Matilde.
(tratto da: I segreti delle vie di Milano: curiosità, aneddoti, personaggi della nostra città. Settima puntata: Montenapoleone e i suoi eleganti dintorni, Milano, Il Giorno, 1995).